E' il modo in cui rappresentiamo il mondo internamente a determinare quel che sentiamo e quel che facciamo.
- Owen Fitzpatrick -
Ciò di cui facciamo esperienza è dato dal modo in cui pensiamo, quindi non viviamo mai il mondo in maniera oggettiva. La percezione della realtà così come ci appare ogni giorno è filtrata dal nostro stato mentale, da una lunga serie di emozioni.
E il nostro stato mentale, a sua volta, rispecchia uno stato fisiologico.
In che modo i pensieri influiscono sulla nostra biochimica?
Gli studi condotti in neurofisiologia e psicologia sperimentale, fino a qualche anno fa, trascuravano i concetti di “mente”, “coscienza” ed “emozione” poichè veniva preso in esame esclusivamente tutto ciò che poteva essere valutato ed osservato. Il corpo era quindi l'unica realtà da esaminare in campo scientifico in quanto la mente veniva considerata astratta ed estranea alla scienza.
Furono il duro lavoro e la determinazione della pioniera Candace Pert, fisiologa e direttrice del centro di biochimica cerebrale NIMH (National Institute for Mental Health), a rompere i rigidi schemi della ricerca scientifica.
L'attività di Candace Pert ha avuto inizio con lo studio delle droghe e di come esse fossero in grado di alterare gli stati di coscienza e alleviare il dolore. Da questo studio emerse che nel cervello esistono delle strutture proteiche dette recettori, specifiche per gli oppiacei, che ne accolgono le molecole e a seguito di una modificazione morfologica, mediano una risposta identificabile poi con gli effetti tipici delle droghe.
La Pert scoprì che alcuni oppiacei vengono prodotti dal cervello stesso (come la β-endorfina) e che in realtà altro non sono che neuropeptidi, sostante proteiche sintetizzate dal DNA delle cellule nervose. Quando le cellule nervose rilasciano neuropeptidi, questi agiscono a distanze molto ampie poiché si legano a recettori specifici presenti non solo nel cervello, ma in varie parti del corpo.
Torniamo alle emozioni: le neuroscienze concordano sul fatto che le emozioni siano prodotte dal sistema limbico del cervello a cui appartengono ipotalamo (centro del controllo omeostatico), ghiandola pituitaria (centro di regolazione ormonale) e amigdala. Ebbene, proprio nel sistema limbico è presente una quantità di recettori per i neuropeptidi 40 volte superiore al resto delle aree cerebrali.
Nel corso del tempo, le ricerche della Pert portarono alla luce una nuova insospettabile verità: una grande fonte di neuropeptidi è rappresentata dagli ormoni ed i recettori degli ormoni sono presenti sia nelle ghiandole che li secernono, sia nel sistema limbico. La funzione della maggior parte di questi neuropeptidi è quella di indurre stati alterati di coscienza (l'angiotensina, ad esempio, media la sete) al fine di scaturire negli animali specifici comportamenti e l'espressione dei diversi stati d'animo.
Alla luce di tutto ciò, Candace Pert scoprì che il sistema limbico, sede delle emozioni, è anche il punto di maggior concentrazione dei recettori per i neuropeptidi e che i neuropeptidi controllano la comunicazione delle informazioni attraverso l'intero organismo e producono alterazioni degli stati di coscienza, identificabili con gli stati d'animo. Per tutti questi motivi i neuropeptidi vennero considerati i veri responsabili della biochimica delle emozioni.
La scienza ha spesso considerato sistema ormonale, sistema immunitario e sistema nervoso come entità separate. In realtà, ciò che è emerso dal lavoro della Pert, è che anche sui linfociti sono presenti recettori specifici per i vari neuropeptidi e che queste cellule possono produrre neuropeptidi come le β-endorfine.
I linfociti, le cellule che compongono il sistema immunitario, sono responsabili del riconoscimento e della digestione dei corpi estranei, della guarigione e della riparazione dei tessuti e della distinzione tra “io” e “non-io”.
Quindi, i neuropeptidi, sostanze proteiche responsabili degli stati emozionali, gestiscono e controllano anche il percorso dei linfociti.
Cos'è che ha effettivamente scoperto Candace Pert? L'UNITA'.
Cervello, sistema ormonale e sistema immunitario sono connessi da una rete di comunicazione rappresentata dai neuropeptidi (componenti che “parlano”) e dai recettori dei neuropeptidi (componenti che “ascoltano”) e prende il nome di NETWORK. Il network, ovvero questo flusso di informazioni che scorre in tutto l'organismo, prova che il corpo sia la manifestazione della mente nel piano fisico. Grazie al network le emozioni si esprimono, attraverso i neuropeptidi, sia nel cervello che nel corpo e per tale motivo non è più possibile distinguere tra corpo e mente. Si parla pertanto di corpo-mente o “bodymind”.
Esiste davvero una parte del corpo indipendente dalla mente? Il Sistema Nervoso Autonomo controlla respirazione, battito cardiaco, digestione ed escrezione, tutte funzioni apparentemente inconsce. Ma è davvero così? C'è una zona del cervello che circonda l'acquedotto di Silvio che è ricchissima di recettori di oppiacei, i quali la rendono il centro principale del controllo del dolore. E' stato dimostrato in laboratorio che i maestri yoga e molte donne partorienti sono in grado di controllare coscientemente il funzionamento di questi recettori bloccando il legame con i neuropeptidi. E come riescono a fare ciò? Regolando la respirazione.
La respirazione ha una corrispondenza fisica nel cervello, rappresentata dai nuclei del tronco cerebrale i quali sono anch'essi ricchi di recettori neuropeptidici. Questi nuclei entrano quindi a far parte del network, in un costante flusso di informazioni in cui ogni punto focale comunica con tutti gli altri. Quindi a partire dai nuclei del tronco cerebrale, la coscienza può arrivare all'acquedotto di Silvio controllando il centro del dolore.
I neuropeptidi ed i loro recettori specifici consentono il dialogo tra conscio ed inconscio. Per questo motivo è possibile affermare che il cervello sia perfettamente integrato con il resto del corpo a livello molecolare in una rete di comunicazione rappresentata dalla mente.
La ricerca scientifica di Candace Pert ha permesso di delineare quanto siano importanti le emozioni al fine di mantenere in salute il nostro organismo. Lo stress, le malattie, uno stato mentale negativo provocano dei blocchi nel flusso naturale delle informazioni che viaggiano costantemente lungo il network, determinati dalla difficoltà con cui le cellule del corpo rilasciano neuropeptidi. In tal caso si creano interruzioni nella trasmissione dei segnali che regolano la nostra biologia, provocando disturbi fisici e mentali.
I metodi terapeutici delle dottrine orientali si basano sul concetto secondo cui esiste un'energia che anima il nostro organismo e che se liberata consente la guarigione di anima e corpo, inteso quest'ultimo proprio come bodymind. Tale energia sembra proprio corrispondere al flusso di informazioni trasportate dai neuropeptidi, le molecole delle emozioni.
Ecco spiegato il motivo per cui le emozioni vanno lasciate fluire liberamente, come un fiume che scorre.
E' stato scientificamente dimostrato che tutte le cellule del nostro corpo comunicano attraverso un linguaggio mediato dai neuropeptidi, che permette loro di collaborare costantemente realizzando, tramite l'energia del network, un sistema intelligente dotato di una mente comune.
Se impareremo ad osservare tutti gli organismi viventi secondo questa prospettiva, ci renderemo conto che tutti gli esseri su questa Terra sono essi stessi il Tutto e che empatia e compassione non sono che la chiave affinchè ciò che ci anima possa essere messo in condivisione a creare un unico, gigantesco ed in costante divenire, sistema di energia.
Post eccezionale! Grazie!
Scritto da: Angelo Vaira | 06/02/2011 a 20:22
Grazie a te!
Scritto da: Flavia Seri | 07/02/2011 a 17:15
Molto interessante. Anche io sapevo che il sistema immunitario si attiva in maniera negativa quando si pesentano forti stress emotivi, ed ora so anche che anche gli ormoni sono coinvolti. Grazie per questo post! :-)
Scritto da: Ela7lives | 08/02/2011 a 17:05
A Flavia Seri - Cara Flavia, sono un medico spec. in Reumatologia e Agopuntura(classe 1933), residente a Sanremo. Mi complimento con Voi (ho preso contatto anche con Bruna Tadolini) per le vostre iniziative e per gli scritti molto interessanti e paralleli ai miei. Come Voi io credo che Tutto sia collegato, perciò noi in particolare dobbiamo esser collegati: "L'unione fa la forza". Anch'io ho scritto alcuni libretti, tra i quali ti raccomando leggere per primo "Rapporto tra Scienza e fede" , che puoi scaricare gratuitamente dal mio blog: mimonatta.blogspot.com
Cogli pure... se trovi nel mio campo qualcosa di buono. Ogni mente ha del suo, come ogni nota emette un suono. Nella varietà del fiore qualcosa c'è sempre di nuovo. Il mio vivaio è modesto, se vi trovi profumo...coglilo pure.
Quando l'avrai letto telefonami. Ho qualcosa da dirti a voce. Mimo Natta ti augura ogni bene. Il mio cellulare è 333 3272306
Scritto da: Giuseppe Natta | 06/11/2011 a 12:16